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una barca.... col naso lungo


E' comparsa di recente, su un importante sito di annunci, l'immagine di questa barca con bompresso, indicata genericamente dall'inserzionista come "barca bretone"


Certo, la doppia chiglia è una tipologia molto diffusa sull'atlantico francese... ma le linee sono inconfondibilmente quelle del Balaton 24, anche se nella versione inedita con bompresso (un'aggiunta dell'armatore?). 
Probabilmente la presenza del "naso lungo" ha reso la barchetta un po' bugiarda riguardo alla propria identità...

maquillage autunnale

Qualche recente immagine "prima e dopo la cura"di operazioni di manutenzione e restauro su una carena fortemente aggredita da organismi marini assortiti (compresi i famigerati denti di cane). 

Interessanti soprattutto le immagini in cui si vedono distintamente forma e dimensione delle due pinne del Balaton 24.






Freja delle isole...


Chissà se il nome di questa barca si ispira alla conradiana Freya delle 7 isole.... Le isole della laguna veneta sono di più, ma fa piacere sapere che questo B24, dopo un periodo un po travagliato, ha trovato un approdo sicuro in quel di Jesolo, ed un nuovo armatore nella persona del gentilissimo Alberto, che ci  ha inviato le foto. 

Molti i particolari interessanti di questo esemplare, dalle lande esterne, al ripiano (da carteggio?) al posto della cuccetta a dritta, alla posizione del trasto (in altri esemplari è sul pavimento del pozzetto)...





N.B. per l'eventuale utilizzo di queste immagini citare come fonte il presente blog.

Scheda... a gentile richiesta



A gentile richiesta del lettore Alberto (vedi qui), riportiamo qualche misura della barca, e una foto "fuori acqua", dove si vede bene la chiglia.

Lunghezza  f.t. 7,30
baglio max 2,10
chiglia: 2x350 - pescaggio 0,8

Trattandosi di barche artigianali, difficile dare caratteristiche e misure esatte dell'armo, che poteva variare, e nel tempo è stato spesso modificato dai singoli armatori. In linea di massima l'albero è in legno, abbattibile, con doppie crocette, e una randa di circa 14 mq, arrotolabile sul boma (quindi senza terzaroli); variabile la dimensione del fiocco.

Invitiamo armatori e appassionati del B24 a integrare e, nel caso, correggere questi dati.




Dalle corazzate imperiali... alla vela!





"GANZ Hungarian Shipyards and Crane Factory" : questo il nome del cantiere ungherese che realizzava i cabinati della serie Balaton. Ma non si tratta di un cantiere qualunque: la sua storia, ultra centenaria, si dipana fra le rive del Danubio e dell'Adriatico, ed è ricca di avvenimenti interessanti e drammatici, fra i quali la costruzione di una delle più grandi navi da guerra della sua epoca! Ma andiamo con ordine. 

Il primo cantiere ungherese, il "Cantiere Óbuda" viene fondato nel 1835 nella baia dell'omonima isola danubiana. Un anno dopo viene varata la prima nave a vapore, la Árpád . (qui riprodotta in una medaglia commemorativa)


La Banca di Credito Generale Ungherese viene fondata nel 1867 con l'obiettivo di aiutare la crescita dell'economia nazionale; la sua filiale a Fiume, che nel 1887 aveva preso il nome di Fiumei Hitelbank, o Banca di Credito Fiumano, sostiene fra l'altro la nascita di due grandi aziende: il più grande impianto di pilatura del riso dell'Impero austro-ungarico, e il cantiere Danubius, realizzato dalla "Danubius, Schonichen e Hartman" di Budapest. Il cantiere rilancia la tradizione locale della cantieristica navale, e diviene presto uno dei più importanti impianti industriali della città. 
L'amministrazione Imperiale Austroungarica sceglie il cantiere Danubius come uno fra i principali costruttori per la Marina Imperiale, fornendogli un consistente sostegno finanziario. Allo scopo di soddisfare le commesse militari la "Danubius" si fonde con la "Ganz & CO foundry & machinery works" di Budapest divenendo nel 1911 "Ganz & Co Danubius". Il cantiere vara cacciatorpediniere, sottomarini, torpediniere, posamine e incrociatori.

Fra queste navi, la più famosa è sicuramente la Corazzata della Imperiale Regia Marina austro-ungarica Santo Stefano (SMS Szent István), una delle più grandi navi da guerra in Europa, varata il 17 gennaio 1914. Era lunga 152 metri e larga 28,  poteva raggiungere una velocità di 21 nodi e aveva un equipaggio di 38 ufficiali e 1.060 sottufficiali e marinai. Il 10 giugno 1918, nei pressi dell'isola di Premuda in Dalmazia, la Santo Stefano viene affondata da due MAS, le piccole motosiluranti italiane; operazione passata alla storia come "Impresa di Premuda".

                                  

Al termine della guerra, quando Fiume e i suoi cantieri, in seguito al Trattato di Rapallo (1920), cadono sotto il governo italiano, "Ganz & Co Danubius", che figura ancora fra i maggiori cantieri navali europei, viene ribattezzato "Cantieri Navali del Quarnero". Pur emarginato dalle politiche industriali dell'occupante, ed esposto alla forte concorrenza dei cantieri italiani, alcune delle unità navali costruite nel periodo si distinguono per prestazioni e innovazione tecnica.

Dopo la capitolazione dell'Italia (1943), Fiume è occupata dall'esercito tedesco, e il Cantiere vive la sua più grande stagnazione. Poco prima della ritirata l'esercito tedesco distrugge ogni struttura vitale del Cantiere.
Al termine della guerra il neonato governo jugoslavo si impegna nella ricostruzione del cantiere devastato che, nel 1948, viene ribattezzato "3 MAJ", in onore della data (3 maggio 1945) della liberazione Rijeka (Fiume). La produzione viene orientata con successo alla costruzione di grandi navi mercantili oceaniche e navi più piccole per esigenze interne. Negli anni cinquanta iniziano le commesse dall'estero; negli anni sessanta e settanta aumenta progressivamente la produzione, e il cantiere si afferma a livello internazionale. Ma la devastante guerra civile che dissolve la jugoslavia (1991-1996) impone una totale battuta d'arresto a tutte le attività economiche del paese, incluso il settore cantieristico.
Nel 1953, mentre a Fiume ferveva ancora la produzione, al fine di soddisfare le crescenti richieste un nuovo stabilimento viene costruito in Ungheria a Vàc, sulla riva del Danubio. Nel 1962 l'azienda, che ha raggiunto grandi dimensioni, prende il nome di "GANZ Hungarian Shipyards and Crane Factory", e influenza positivamente lo sviluppo di tutto il settore industriale ungherese. Nel corso di questo processo vi è una progressiva diversificazione della produzione, che vede l'azienda attiva anche nel settore, che si sta affermando in quegli anni, della nautica popolare, con la realizzazione degli yacht a vela della serie Balaton.

Nel 2006, con l'acquisizione di altre imprese, l'azienda, ormai divenuta una Holding, diviene "Ganz Danubius Shipyards and Machine Factory"; occupandosi principalmente di ingegnerizzazione, revisione, riparazione in campo di navi, gru portuali, gru galleggianti, oggi continua con successo più di 100 anni di tradizione GANZ sul mercato internazionale.
L'azienda produce tuttora un modello di yacht a vela, il Ganz Danubius 37': una barca da regata di 11,47 m. realizzata con un sandwich di epossidica, pvc, carbonio e aramide.

vecchia signora si rifà il trucco

Il B24 che, in questa immagine di qualche anno fa, è ritratto in una placida navigazione lacustre, è attualmente in cantiere. Enrico, il suo armatore, sta procedendo ad un minuzioso restauro, e ci ha promesso, ad operazione finita, le foto del risultato ottenuto.

Una barca... che non c'è più

Quando si cercano vecchie barche è fatale imbattersi in qualche... decesso.

E' il caso di Odissea che, dopo aver solcato a lungo il lago di Como, ora veleggia nei verdi pascoli (o azzurri oceani...) dei cieli. 

Alcuni anni fa un coraggioso tentativo di restauro, da parte del gentilissimo Riccardo, che ci ha fornito le immagini, non è andato in porto: le condizioni della barca erano troppo compromesse.





Molto interessante la data di costruzione incisa sulla chiglia, ritrovata durante i lavori.

Segnaliamo che Riccardo ha recuperato alcune parti della barca (fra cui l'albero e il boma) che può cedere a chi eventualmente sia impegnato in una analoga operazione di restauro, o cerchi pezzi di ricambio per il suo B24 (alcuni li potete vedere a questo link).